di ELEONORA FESTUCCIA

FARA SABINA – Nell’ultimo numero di Qui news, uscito il 25 maggio scorso, (clicca QUI per leggere l’articolo)  avevamo parlato di alcuni scenari possibili in merito al buco di bilancio del Comune di Fara Sabina. In particolare, il nostro articolo sottolineava, tra le altre cose, come la deliberazione n. 52 della Corte dei Conti (sezione regionale di controllo per la Calabria) ponesse un limite alla possibilità di far ricorso al piano trentennale da avviare per far fronte al disavanzo di 4milioni 610mila euro derivante dal riaccertamento dei residui. Nonostante questi presupposti, la maggioranza durante il consiglio dello scorso 23 maggio, aveva approvato con la delibera n. 14 la richiesta per ripianare il disavanzo di oltre 4milioni in trent’anni (mentre per gli altri debiti, relativi al periodo che decorre dal 1 gennaio 2015, si è richiesto un procedimento di riequilibrio finanziario decennale).

Proprio nelle sentenze già emesse dalla Corte dei Conti, come ad esempio la “famosa” sentenza n.52 del 2016, si trovano delle argomentazioni che i consiglieri di Fara Bene Comune hanno inserito nell’esposto indirizzato alla Corte stessa, al Ministero dell’Interno, alla guardia di finanza e alla prefettura di Rieti. Quello che l’esposto evidenzia è quindi l’illegittimità della procedura relativa al riaccertamento straordinario dei residui. Per questo, nell’esposto si chiede l’annullamento della delibera con cui il Consiglio comunale lo scorso 23 maggio si apprestava ad inviare la richiesta del piano di rientro trentennale.

La faccenda assume contorni sempre più incerti, intanto i cittadini si dividono. Tutti si interrogano, ma in modo diverso. La situazione è così catastrofica? Il debito è davvero solo derivante da tasse non riscosse? Perché la maggioranza non parla neanche tramite Facebook come d’abitudine? E ancora, l’opposizione (questa volta finalmente presente e reattiva) sta infierendo sulla situazione o sta semplicemente facendo il suo dovere?

Purtroppo per molti è difficile capire, soprattutto finché l’Amministrazione non si sentirà in dovere di dare delle spiegazioni chiare e dettagliate, magari rispondendo anche alle dichiarazioni del gruppo consiliare di opposizione composto da Gabriele Picchi, Danilo Maestri e Paolo Spaziani. Ad oggi l’ammontare totale del buco, ricordiamolo, pare sfiorare i 10milioni (come emerso successivamente all’ accesso agli atti proprio del gruppo Fara Bene Comune). Non esattamente un dato che può essere ignorato. Sarebbe forse il caso di programmare un incontro pubblico alla presenza di maggioranza e opposizione? Stavolta un incontro vero, con botta e risposta, con la possibilità per i cittadini di fare domande e avere risposte. Non un vuoto post su facebook, e neanche una dichiarazione ai soli giornalisti. In ogni caso, quello che ci auguriamo tutti è che prevalga il senso di responsabilità, da tutte le parti politiche chiamate in causa. Per il futuro di Fara e della nostra comunità.

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