A causa del cambiamento climatico, che si è verificato in questi ultimi tempi, in alcune grandi città come Roma e Milano è stata limitata la circolazione alle automobili per cercare di ridurre l’inquinamento dell’aria causato dalla presenza di polveri sottili (fibre, particelle carboniose, metalliche e silice, inquinanti liquidi o solidi e sostanze chimiche varie emanate dai tubi di scarico di automobili e caldaie da riscaldamento). Secchezza, arrossamento, sensazione di corpo estraneo e appannamento visivo sono solo alcuni dei disturbi che gli agenti inquinanti possono provocare ai nostri occhi.L’infiammazione di cornea e iride può portare maggiori sensibilità alla luce e visione sfocata, così anche le allergie possono risultare più intense e fastidiose.
La congiuntiva, asciugandosi, favorisce l’arrossamento dell’occhio ed è responsabile del senso di bruciore e prurito spesso descritto come la sensazione di avere “la sabbia negli occhi”. È stato provato che sia lo smog che la ridotta umidità dell’aria contribuiscono ad un maggiore rischio di infezioni oculari e allo sviluppo della sindrome dell’occhio secco. Perciò la domanda giusta è: come possiamo difenderci da tutto questo? Ovviamente se non possiamo evitare i luoghi di maggior inquinamento dobbiamo aiutare il nostro apparato visivo “potenziando” l’attività del film lacrimale. Un semplice collirio umettante (la cosiddetta lacrima artificiale) evita la secchezza degli occhi e contemporaneamente contribuisce a “risciacquare” e cioè ad allontanare dall’occhio le sostanze estranee venute a contatto. Nei casi più gravi anche l’uso di un collirio antistaminico contribuirà a togliere l’infiammazione senza il rischio di effetti collaterali.

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