Alcune persone qualche tempo dopo l’intervento di cataratta, tornano a vedere male ed opaco come prima dell’operazione. Spesso si tratta di una “cataratta secondaria”: fenomeno provocato dall’opacizzazione della capsula posteriore. Quando eliminiamo la cataratta lasciamo intatto il suo sacchetto (la capsula del cristallino) in modo che possa fare da supporto al cristallino artificiale impiantato al suo interno.
Col passare del tempo la capsula può diventare opaca riducendo così la vista dell’occhio come quando ancora c’era la cataratta: proprio per questo effetto all’opacizzazione della capsula del cristallino è stato dato il nome di “cataratta secondaria”.Il fenomeno della cataratta secondaria in genere si sviluppa nel corso del primo anno dopo l’operazione e si osserva più frequentemente nei pazienti giovani o nei diabetici.
Anni fa bisognava ricorrere ad un altro intervento, ma oggi fortunatamente il problema può essere eliminato grazie all’uso di un laser speciale chiamato yag laser: questo con l’emissione di un raggio invisibile (lavora nello spettro dell’infrarosso) riesce a pulire il passaggio della luce verso l’interno dell’occhio restituendo la vista come subito dopo l’intervento di cataratta. Se eseguito da uno specialista esperto, in ambiente protetto ed utilizzando un’apparecchiatura idonea, il trattamento con lo yag laser è sicuro, efficace ed indolore tanto da non richiedere alcun tipo di anestesia. Nella maggioranza dei casi basta una sola seduta e, se non ci sono altre patologie oculari, ci si può aspettare di migliorare la propria vista dopo poche ore dal trattamento senza nessun disagio tanto da poter riprendere le proprie abituali attività quasi immediatamente.
Solo raramente alcuni pazienti notano la comparsa dei corpi mobili che in genere svaniscono nel giro di poche settimane. È molto importante intervenire tempestivamente non appena la “cataratta secondaria” è stata diagnosticata: infatti il laser dà i migliori risultati se questa non è troppo avanzata, così con un trattamento breve e non invasivo, si ritorna a sorridere.

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