Immagina di essere un membro della band del momento, con la musica più ascoltata su Spotify e con mandrie di adolescenti che ti idolatrano. Immagina poi che tutto questo inizi a essere troppo, che la vita da “One Direction” forse non è come tutti se la immaginano. A quel punto ci sono due strade che puoi percorrere: lasciare il gruppo o iniziare una carriera da solista con una hit da cornetto Algida ed essere dimenticato dopo un paio d’anni come quello di quella band, dai come si chiamava, ce l’ho sulla punta della lingua… L’altra opzione invece è cambiare direzione, crescere, evolvere, mischiare le carte in tavola e spiazzare. Diventare quello che le regole le fa. Questo è quello che avvenne con i Beatles nel 1967, all’apice della loro carriera. L’imminente anniversario dei 50 anni tondi tondi dall’uscita di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band” (uscito il 1° giugno del 1967, ma finito di registrare nel mese di aprile) è indubbiamente simbolico per chiunque abbia vissuto la Controcultura degli anni ‘60 e per chi, più avanti, scoprì la genialità dietro ai quattro ragazzi di Liverpool. Sgt. Pepper rappresentò un cambio drastico per la band e per la musica pop dell’epoca che, fino a quel momento, aveva visto solo capelli a caschetto e ballate su quanto sia fantastico essere fidanzati. Sgt. Pepper stravolse tutto. Nel primo pezzo, che dà il nome all’LP, il gruppo fa una dichiarazione di intenti: “Noi non siamo quelli che conoscete, noi siamo altro e vogliamo solo divertirci. Noi siamo la band del club dei cuori solitari del sergente Pepper”. L’uso di droghe, seppur mai nominato, è sempre percepito in pezzi come “With A Little Help From My Friends” e “A Day In The Life”. Ma è con “Lucy In The Sky With Diamonds” che la band mette in pratica l’uso dell’assurdo e del surreale per disorientare l’ascoltatore. Il disco è un successo ed è fin troppo facile capire il perché al giorno d’oggi. Ma all’epoca quello che i Beatles fecero fu dimostrare che il cambiamento è essenziale. La copertina riesce forse a essere ancor più iconica delle canzoni. I quattro sono al centro, vestiti con abiti sgargianti, circondati da personaggi come Bob Dylan, Marilyn Monroe, Marlon Brando e… dalla caricatura della band stessa, pochi anni prima, come a dire: non siamo più quelli lì, adesso siamo effettivamente più famosi di Gesù.

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