di GABRIELLA TORRE – POGGIO MIRTETO – Amata e odiata, gioia e dolore di una comunità. La passeggiata, a Poggio Mirteto, è questo. Luogo di incontro e spesso centro nevralgico di tutta la cittadina, Viale Giuseppe De Vito (perchè questo è il suo nome) è l’arteria principale del paese, sia per la viabilità, sia per la vita quotidiana di adulti e bambini. È ovvio quindi, che la notizia di una sua imminente ristrutturazione ha generato non poco interesse. Sì, perché dopo decenni di onorato servizio, che il viale alberato possa esigere un intervento è chiaro a tutti: il dissesto della pavimentazione a causa di interventi succeduti nel tempo, l’incuria, l’abbandono e l’inciviltà hanno lasciato la loro firma nei platani malati (alcuni superano i cento anni di età), nelle panchine divelte o danneggiate e nelle aiuole calpestate.

Ecco quindi come nasce l’annosa questione della passeggiata: se bisogna intervenire, bisogna anche trovare il denaro per farlo, ma soprattutto bisogna capire come agire. Con questi presupposti è facile comprendere come la presentazione del progetto per la riqualificazione del Viale Giuseppe De Vito, svoltasi giovedì 1 giugno alla sala della cultura, ha pian piano raggiunto i toni accesi di uno scontro che si sposta su un piano puramente politico. Ma andiamo per ordine: la prima parte della conferenza ha visto protagonista il sindaco Giancarlo Micarelli, il quale ha sottolineato come nel lavoro portato avanti fino a questo momento (fondamentalmente di tipo analitico) attraverso vari passaggi burocratici “ci sia stata particolare attenzione nel valutare ogni singolo aspetto” anche a fronte del peso economico che il progetto necessitava. Si parla infatti di 1.253.672,50 euro provenienti dalla Cassa di Deposito e Prestiti con cui il Comune ha stipulato un prestito con scadenza giugno 2044 e che prevede una rata semestrale di 16.853,19 euro (ad oggi si sono pagati già 67.412,76 euro).

Gli interventi dell’architetto Agostinelli e della Dottoressa D’Ovidio, hanno illustrato il tipo di lavoro svolto fino a questo momento: il primo riguardante il nuovo assetto della zona pedonale (praticamente simile a quello già esistente ma con l’utilizzo di nuovi materiali), il secondo invece illustrando le analisi condotte sullo stato dei 70 alberi presenti lungo la passeggiata da cui è nato un piano decennale per loro tutela e sicurezza. La seconda parte ha visto invece l’alternarsi di voci provenienti dagli astanti: voci di semplici cittadini, di esponenti della minoranza del consiglio comunale (Walter Consumati e Maria Elena Bonfigli) e di rappresentanti di associazioni da sempre impegnate nell’attivismo sociale e ambientale (come Sandro Mancini Presidente di Legambiente) che non hanno esposto i propri dubbi ma anche critiche al vetriolo sulle scelte adottate dal comune.

Tra i temi più caldi, l’impegno del finanziamento assunto con la Cassa di Deposito e Prestiti, le decisioni prese nella stesura del progetto e la sensazione di essere stati esclusi da parte di una fetta della minoranza consiliare. Ci auguriamo che proprio in virtù del debito contratto a nome dei cittadini, il Comune, nella sua totalità (maggioranza e minoranza) sappia collaborare affinché l’intervento possa migliorare la qualità della vita di tutti.

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