La nostra società è sempre più soggetta a mode e tendenze che condizionano non solo la nostra vita, ma anche quella dei nostri amici animali. Le razze di cani spesso si alternano in base all’uscita di un film, o perché abbracciati ad un personaggio famoso, o semplicemente perché entrano perfettamente dentro una borsetta. I gatti dai dolci occhioni di un cartone animato o visti “parlare” in pubblicità televisive diventano un Must irrinunciabile. Queste non sono le migliori premesse per far entrare un nuovo amico nella nostra vita, perché non tengono conto delle esigenze degli animali: hanno sentimenti come noi,
esigenze e caratteri che vanno presi in considerazione prima di un’adozione. Sempre più di frequente mi capita nella pratica quotidiana, di visitare cuccioli piccolissimi di 30-40 giorni tolti precocemente alla madre, che riscontrano difficoltà e hanno problemi ad adattarsi. Spesso proprio i nuovi “proprietari” non sanno che questo bruciare le tappe e accogliere i nuovi membri della famiglia prima dei 60 giorni di età è una pratica che può provocare turbe comportamentali in futuro e problemi sanitari nell’immediato. Questi cuccioli sono più esposti a contrarre malattie infettive (parvovirosi e cimurro), parassitosi (spesso per questioni di tempo non sono state praticate le dovute profilassi per i parassiti intestinali) e hanno maggiori problemi nell’alimentarsi, oltre a necessitare di qualcuno che se ne prenda cura durante le 24 ore.

Tutto ciò’ inoltre, infrange la legge n. 33 del 30 dicembre 2009 (Testo unico delle leggi regionali in materia di sanità), articolo 105, comma 1, lettera e), che vieta di “vendere o cedere, a qualsiasi titolo, cani e gatti non identificati e non registrati in anagrafe nonché cani e gatti di età inferiore ai sessanta giorni”. Credo che cominciare una nuova vita con un cucciolo in casa sia una cosa bellissima per grandi e piccoli, ma che debba essere fatto nel migliore dei modi e con i giusti presupposti, quindi perché non farlo quando per lui tutto sarà’ un gioco e una scoperta invece che una triste separazione?

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