Di seguito il COMUNICATO UFFICIALE – Una storia che dura già da un paio d’anni, quella della Rete Cultura in Sabina, che  sabato 17 giugno alla Biblioteca di Montopoli si è presentata ufficialmente con il suo Manifesto e il suo logo. La mattinata è stata un incontro aperto, che ha replicato la modalità di lavoro adottata finora:  ogni persona, associazione, impresa, si è presentata agli altri dicendo chi è, cosa fa, cosa ha intenzione di fare e perché è interessata a “fare rete”. Una modalità che sembra funzionare, tanto che sabato mattina tutti quelli che per la prima volta partecipavano a un incontro hanno manifestato naturalmente la volontà di raccontarsi e di collaborare.

La Rete, come recita il Manifesto, “coordina singoli cittadini, associazioni, imprese che, per amore del territorio, decidono di mettere insieme le loro intelligenze ed esperienze, coordinando le proprie forze attorno ad alcuni progetti comuni.”

Le associazioni “storiche” della Sabina  (Centro Metaculturale , Teatro delle Condizioni avverse, Teatro Immagini, Liberi sulla Carta, Museo degli automata) collaborano con associazioni di più recente insediamento (Sabinarti, Luce e Ombra, Compagnia Il Violangelo, Diakonia) ma anche con imprese (l’editrice Coazinzola Press, l’agriturismo Il Terebinto e il B&B Chiusa della Vasca) e artigiani (Antonio Mercadante, Ristrutturazeta) che credono che la cultura e la condivisione dei saperi siano alla base della vita di una comunità.

Quali sono i risultati? Piccoli e grandi eventi, iniziative nate per superare l’isolamento, scoprire aspetti nascosti, tessere relazioni con le comunità.  Lo scorso anno la Rete ha dato vita a una giornata di studio sugli ecomusei (Magliano, 14 maggio 2016) e “Piacere Sabina”, una giornata di spettacoli, incontri, dimostrazioni (Poggio Mirteto, 25 giugno 2016).

Ma molte, difficili da raccontare tutte, sono le sinergie e le collaborazioni nate dalla possibilità di incontrarsi periodicamente e di interagire tra realtà provenienti da aree diverse della Sabina e da esperienze professionali distanti. Da un lato, iniziative che “aprono” la Sabina al mondo, come il seminario di polifonia bulgara organizzato da Isabella Mangani e Stefano Donegà alla sala della cultura di Casperia (7 maggio 2017) o la “giornata garibaldina” animata a Casaprota (27 maggio) dallo scrittore australiano Lindzi Murrie   insieme a performer della Rete, fino alla partecipazione straordinaria di Luis Sepùlveda lo scorso settembre alla Fiera dell’editoria indipendente Liberi sulla Carta a Farfa. Dall’altro, un’attenzione costante al territorio, per valorizzare patrimoni comuni e scatenare potenziali inespressi.  Solo nei prossimi mesi, ad esempio, la compagnia teatrale promossa da Centro Metaculturale e Associazione Luceombra e tutta formata da abitanti del paese porterà in scena –  il prossimo 6 agosto – gli abitanti di Montasola, nuovo atto della battaglia ingaggiata insieme all’amministrazione  comunale contro la desertificazione del paese.

 I primi sabati di luglio agosto e settembre alcuni artigiani sabini (ceramiste, falegnami, tessitori) organizzati da Antonio Mercadante apriranno  le loro botteghe a chi vuole conoscere il mestiere senza bisogno di “vendere”. (“Il primo sabato con gli artigiani). O ancora un laboratorio internazionale che a partire dal 3 luglio riunirà volontari in arrivo anche dall’estero ai cittadini di Casaprota per recuperare all’uso collettivo un edificio abbandonato con materiali di riciclo. La Rete vuole intervenire anche sulle strutture stabili della cultura (biblioteche, teatri, musei). Per questo, dalle prossime settimane, si organizzeranno incontri con gli amministratori. Ed è naturale che la battaglia per riaprire il  Museo degli Automata, eccellenza del territorio sabino chiuso dopo il terremoto, sia una dei primi impegni della Rete. Porte aperte quindi a chi ha intenzione di entrare nella Rete, e dialogo con le amministrazioni: all’incontro di sabato era presente l’assessore alla cultura di Casperia che ha manifestato il suo interesse illustrando i progetti già realizzati dalla sua amministrazione.

La Rete Cultura in Sabina

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