Quando il problema uditivo è evidente è già troppo tardi; è per questo che è importante sottoporsi fin dai 40 anni ad un esame uditivo completo di esame vocale almeno ogni due anni. In questo modo è possibile anticipare i tempi attraverso uno studio sull’evoluzione del problema uditivo. Bisogna mettersi in testa che siamo tutti soggetti ad un decadimento uditivo in un modo più o meno significativo a causa dell’età, o del tipo di lavoro condotto durante tutta la vita, o per eventuali traumi pressori, acustici o di qualsiasi natura o per patologie accusate. I problemi uditivi sono estremamente importanti per la vita sociale, perché se non sentiamo, non possiamo comunicare e la nostra vita emotiva perde intensità. Nel mondo sociale di oggi, in cui la comunicazione è fondamentale, la vita e il lavoro sono frenetici, essere presenti dal punto di vista uditivo è obbligatorio per il nostro bene e quello degli altri. E’ per questo che volerci bene significa intervenire prontamente per ripristinare le nostre capacità uditive. La tecnologia ci offre ogni possibile rimedio per fronteggiare il problema dal più grave al più semplice con risultati eccellenti e quando è troppo tardi attraverso un impianto cocleare: un orecchio elettronico artificiale impiantato chirurgicamente. Quindi anche quando sembra tutto perduto c’è la soluzione adatta al momento e al paziente ma, nonostante questa possibilità, molte persone continuano a trascurare i problemi uditivi fino al punto in cui fanno effettivamente fatica a capire un discorso. Questo momento, come già detto in più occasioni, è già molto tardi; perchè in questo modo perdiamo molta capacità plastica di elaborazione del suono e quindi partiamo svantaggiati. Esistono comunque sistemi di rieducazione protesica (Re.Vo.Dis.System) che, in accoppiamento all’utilizzo di buoni apparecchi acustici permettono di ottimizzare la plasticità cerebrale di riconoscimento delle parole raggiungendo oltre al beneficio protesico un ulteriore miglioramento di un buon 10-15%. Prevenire in tempo piuttosto che rimediare ed accontentarsi è il nostro consiglio.

ECCO LA PAGINA DI QUI NEWS NELL’EDIZIONE DEL 13 SETTEMBRE

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