Ormai da tempo è più che mai difficile il rapporto con le banche. Sono aumentate le sofferenze lorde, piu’ che raddoppiate rispetto al 2011 e comunque rappresentano ben 1/3 del totale UE (si attestano intorno ai 190 miliardi di euro). Conseguenza diretta: la discesa anche dei prestiti concessi alle imprese ridottisi del 37% (tra giugno 2011 e giugno 2017). Il credit crunch è tutto qui. Vista la sottocapitalizzazione delle PMI italiane e il necessario ricorso agli istituti di credito, indispensabile risulta migliorare il rapporto tra sistema produttivo e sistema bancario.
Il rapporto va rivisto seguendo questi drivers:
a) migliorando qualità e tempestività delle informazioni fornite alle banche;
b) prestando attenzione ai propri indici finanziari che impattano sui “rating”;
c) aumentando il livello di patrimonializzazione;
d) migliorando i sistemi di monitoraggio e controllo a breve (processo di budgeting) ma anche di medio-lungo periodo attraverso il Business plan;
e) valutando forme alternative di finanziamento rispetto al classico bancario (Pir, Fondi di garanzia, Consorzi fido, Fintech etc).
Rispetto al rapporto banca impresa, nell’ultimo triennio si è assistito ad un aumento davvero considerevole delle informazioni che le imprese devono fornire alle banche in confronto al passato. D’altro canto far transitare il rapporto che le aziende hanno con il sistema bancario solo attraverso il bilancio di fine anno è ormai impensabile e troppo rischioso. L’obiettivo dell’imprenditore deve essere quello di far capire alla propria banca quale sia l’evoluzione del proprio business, quali siano i progetti in campo, quale sia il valore dell’azienda.
Tutto ciò è possibile comunicarlo solo attraverso la redazione di un buon business plan.Alla domanda “quando un’impresa deve redigere un piano industriale” la risposta è sempre: ristrutturazione di una azienda in crisi, promozione di una iniziativa di impresa, investimento per la acquisizione di una azienda, la necessità di analisi di nuove linee di sviluppo, ricerca di nuove partneship, accesso ai bandi, oppure la semplice richiesta di un prestito bancario. D’altronde, se è cambiato il modo con cui la banca giudica l’impresa, allo stesso tempo è mutato il modo con cui l’impresa si sottopone al giudizio della banca. A questo serve un business plan, che, più che in passato, favorisce l’affidamento ed un miglior accesso al credito.

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