di ELEONORA FESTUCCIA/FIANO ROMANO – Si riapre il dibattito sulla gestione della farmacia comunale. Lo spunto di riflessione nasce da un’interpellanza presentata dai consiglieri del M5S Scarafoni, Sorrento, Montiroli e D’Angelantonio che chiedono una nuova strategia rispetto a quella delineata dalle delibere di Consiglio n.19 del 15 aprile 2016 e quella di Giunta n. 42 risalente allo scorso 16 marzo. I due atti prevedevano di trasferire i locali da Piazza Cairoli a Piazza dei Caduti di Nassiriya (con canone di locazione) e avviavano l’iter per una gestione mista (al 51% pubblica e al 49% privata).

Queste decisioni, secondo i consiglieri che hanno presentato l’interpellanza discussa durante il Consiglio del 28 giugno scorso, andrebbero a ripercuotersi sul piano delle politiche sociali con conseguenze negative per cittadini e lavoratori attualmente impiegati nella gestione comunale. Un’idea dei 5 Stelle è quella di affidare ad un manager esperto lo studio di un nuovo piano d’azione. I consiglieri di minoranza, così come specificato in una nota da loro diffusa, hanno chiesto di risparmiare sui costi del canone di locazione e investire per l’ammodernamento, la ristrutturazione dei locali comunali di piazzale Cairoli e su nuove politiche per i parcheggi adiacenti alla Farmacia comunale. Altresì – prosegue la nota – ci pare troppo aleatoria la speranza di guadagno collegata alla gestione “elastica” del privato”, poiché in ogni caso, la quota spettante al Comune delle entrate sarebbe il 51% e non più il 100%. Le motivazioni dei quattro pentastellati non convincono l’Amministrazione che tiene fermo il punto.

Secondo la consigliera Fatima Masucci sono tanti i fattori che negli ultimi anni hanno determinato una costante perdita reddituale, ad esempio: lo scenario competitivo che caratterizza il territorio, la disponibilità dei farmaci di fascia C nei supermercati, gli sconti sui prodotti che non sono più prerogativa del pubblico. Tutto ciò – afferma la Masucci – ha comportato una diminuzione del 20% delle entrate. Anche il Sindaco Ferilli fa riferimento ai fattori economici: dobbiamo fare i conti con i cambiamenti normativi in materia di bilancio comunale e le dinamiche di carattere contabile impongono di disciplinare l’erogazione di servizi; la partnership pubblico/ privato e il trasferimento dei locali – dice il primo cittadino – saranno determinanti per fare della farmacia una realtà competitiva, con una partecipazione privata al 49%, ma pur sempre al 51% del Comune. Sulla situazione dei lavoratori il Sindaco precisa di aver incontrato i sindacati per parlare della strategia da mettere in campo, ma al momento non sembra sbilanciarsi. Lui stesso ammette quanto sia duro paragonare e far concorrere numeri e persone. Ed è proprio su questo punto che il consigliere di minoranza D’Angelantonio si concentra: Ero abituato ad una “sinistra” diversa, è vero che siete una lista civica, ma comunque vi ispirate ai valori di quella corrente politica, quindi tutela dei lavoratori e i servizi sociali dovrebbero essere tra le priorità. Mi stupisco di vedere che il vostro unico parametro di giudizio sia la redditività.

Sia il primo cittadino che il suo vice Santonastaso ribadiscono però la volontà di tutelare i lavoratori, ma precisano che l’evolversi dei tempi impone cambiamenti. La buona politica – ci tiene a precisare Ferilli – tiene conto anche del bilancio, perché tenerne conto dà i suoi frutti anche in termini occupazionali. Inoltre – aggiunge Santonastaso – si possono mettere in campo politiche sociali a prescindere dalla farmacia comunale. Il servizio sociale non sta nell’attività della farmacia in sé, ma nelle politiche a corredo, su cui il Comune non sta smettendo di investire. Bisogna pensare anche ai criteri di economicità per salvaguardare le politiche sociali: il nostro ragionamento è quello di una sinistra che vive nel 2017 e deve tener conto del bilancio per prevenire il dissesto economico.

La salvaguardia dei lavoratori passa anche da questo concetto secondo Santonastaso, che conclude spiegando come le perdite in termini economici si tradurrebbero a lungo andare in una minor tutela per gli impiegati e per i cittadini tutti. Le istanze dei consiglieri che hanno presentato l’interpellanza non sono state quindi accolte, intanto i pentastellati fanno sapere che presto daranno notizia su ulteriori azioni da intraprendere.

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