di SIMONE IPPOLITI/FARA SABINA – “Un vincitore è un sognatore che non ha mai smesso di sognare”. È stato questo uno dei mantra che hanno accompagnato il coresino Roberto Lombardi nella sua avventura a Bonneville. Sono passati 50 anni, da quando quel bambino voleva raggiungere Bonneville; quel lago salato che ormai è diventato la casa del suo record. Mentre nella Penisola era notte fonda, Roberto è salito in sella alla sua Morini 350. La sua Pupa “ha cantato”, non l’ha tradito e come racconta la moglie Enza, il suo ufficio stampa Roberto ha fatto il primo lancio abbastanza tranquillo perché comunque correre sul sale non è come correre sull’asfalto. IL tempo era così buono che lo hanno convinto a tentare subito il secondo lancio e quindi il record. Il record era circa 91 miglia all’ora. Lui aveva fatto in scioltezza 89. Ha deciso quindi di fare il lancio di ritorno. Ovviamente ha spinto di più e la Pupa lo ha assecondato e così ha fatto registrare uno straordinario 94 (151 km/h ndr) che sommato con l’89 ha SBRICIOLATO il record precedente. Che dire? Io non ho più parole. Sembra un film e non sembra stia accadendo a noi.

Un pellicola in pieno stile italoamericano, meglio di uno spaghetti western dove il protagonista è un ragazzo di 64 anni che già nelle prossime ore tenterà di battere anche gli altre 3 record che si era prefissato.

L’EMOZIONE NON HA VOCE –  “Non mi sento di meritare tutto questo” bisbiglia con voce tremolante Roberto nel corso dei festeggiamenti dopo la sua prestazione. A suon di brindisi il coresino ringrazia gli amici americani che lo stanno accompagnando in questa avventura e non vede l’ora di riabbracciare tutti quelli che invece lo aspettano a Passo Corese. “Happy record to you” gli cantano mettendogli di fronte una bella torta tricolore a conclusione di una giornata che a casa Lombardi non dimenticheranno mai.

 

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