di ELEONORA FESTUCCIA – PASSO CORESE – Si è svolto nel pomeriggio di oggi l’incontro tra il Sindaco Basilicata ed i genitori dei bimbi del nido comunale Lo Scarabocchio. Finalmente un’occasione che tutti aspettavano da tempo, dopo la doccia gelata degli aumenti vertiginosi che erano stati deliberati dalla Giunta lo scorso 24 maggio e comunicati direttamente agli interessati solo il 6 giugno, durante una riunione interna a cui aveva partecipato l’Assessore Paola Trambusti. Dopo quell’incontro, in molti avevano reagito con vigore, soprattutto considerando il fatto che la comunicazione arrivava troppo tardi per iscrivere i propri figli altrove. Una scorrettezza che in tanti non hanno digerito.

L’idea di un nuovo confronto parte proprio da una mamma che, chiedendo un appuntamento al Sindaco, ha promosso di fatto l’organizzazione di un tavolo di lavoro partecipato, con amministratori e cittadini. Bizzarro che tutto sia nato dal basso, mentre un’iniziativa di questo genere doveva essere forse pensata e proposta sin dall’inizio da un’amministrazione che pareva invece mettere la testa sotto la sabbia.

Difficile fare il lavoro del Sindaco – dice il papà che per primo prende la parola – ma anche il ruolo di cittadino e onesto genitore in questo momento storico non è facile da affrontare. Le tempistiche con cui ci avete comunicato di questi cambiamenti ci hanno messo in difficoltà e forse il Comune non si è reso conto che con queste tariffe potrebbe non avere iscritti. Però – continua il papà – siamo venuti qui non solo per esprimere uno sterile malcontento, ma per essere costruttivi, fare proposte e sentire ciò che l’Amministrazione pensa di fare.

Genitori partiti dunque sul piede di guerra, ma che hanno infine affrontato il problema con grande lucidità e maturità. Tutti si rendono conto del momento alquanto delicato, dovuto alla situazione ormai nota del bilancio. Nessuno dice no ai piccoli sacrifici che si richiedono ai cittadini, ma è la drasticità che allarma, unitamente alla mancanza di comunicazione.

Gli aumenti delle rette – precisa Basilicata – non sono legati allo stato in cui versano le casse comunali. Non tutti i presenti però ne sono pienamente convinti, ma nessuno si trascina in polemiche che non sarebbero fruttifere. Arriva quindi finalmente la proposta del Sindaco che naturalmente dovrà prima essere deliberata: le fasce di reddito da 3 passerebbero a 5 e gli scaglioni sarebbero suddivisi come illustrato in tabella:

ISEE RETTA
0 – 7500 € 250
7500 – 10000 € 280
10000 – 20000 € 310
20000 – 30000 € 340
Oltre i 30000 € 453

 

Il Comune darebbe così un contributo di 38.000 euro per la gestione del nido, ma ciò che rimarrebbe invariato è l’aumento i per i non residenti, a meno che non intervengano ulteriori modifiche si troverebbero a pagare il massimo della tariffa pari a 453,00 euro mensili.

Va da sé che la quota dei 38.000 euro dovrà essere ricavata da tagli di altra natura (rimane in piedi la proposta dell’opposizione di diminuire le indennità per arginare l’aumento del costo dei servizi alle famiglie.

Una realtà troppo importante da difendere quella del nido comunale, un’eccellenza nel nostro territorio al cui interno lavorano professionisti che crescono gli adulti di domani. Un fiore all’occhiello per il nostro Comune – come ricorda il Sindaco Basilicata. Oggi le mamme ed i papà hanno dimostrato di saper difendere il futuro dei propri figli, ma anche del proprio territorio promuovendo un momento di condivisione e partecipazione, prima ancora che di discussione e scontro: una vera e propria lezione di buona amministrazione.

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