I nostri progenitori Homo Sapiens sono comparsi sulla terra circa 300mila anni fa: si distinsero per il pensiero ed il linguaggio, ma anche per la postura eretta, gli arti superiori liberi e per la visione binoculare che garantiva il senso della profondità utile per cacciare. Per un lunghissimo periodo, le occupazioni principali erano quelle di procurarsi il cibo e sfuggire ai predatori. Solo 10mila anni fa è comparsa l’agricoltura, mentre i primi esempi di scrittura risalgono a 4mila anni fa. La stessa evoluzione del genere umano ci dimostra come gli occhi siano più adatti ad osservare oggetti lontani. Infatti la visione lontana non richiede sforzo, mentre già a partire da sei metri gli oggetti vengono “messi a fuoco” grazie al lavoro del muscolo ciliare che agisce sul cristallino.
Ogni volta che ci avviciniamo riducendo a metà la distanza, il lavoro degli occhi aumenta quattro volte! Immaginate la fatica quando per ore li costringiamo a leggere o stare davanti al computer! Le nostre occupazioni abituali richiedono un continuo lavoro da vicino come succede in casa, al lavoro, durante lo studio, e spesso addirittura le ore dedicate allo svago sono passate davanti al computer o al cellulare.
È vero che non si può cambiare vita, ma almeno cambiamo alcune abitudini: oltre ad evitare tempi troppo lunghi ai videogiochi, è consigliabile comunque una postura corretta con spalle dritte, in modo da allontanare il più possibile lo sguardo. L’ambiente di lavoro va illuminato con luce diffusa. Se utilizziamo un computer evitiamo una luminosità eccessiva, se invece leggiamo un libro utilizziamo una sorgente di luce che illumini direttamente il foglio senza abbagliare.
È opportuno utilizzare occhiali che proteggano dalla radiazione blu del videoterminale e comunque la vista va fatta riposare almeno 15 minuti ogni due ore trascorse davanti al computer. Sono molto utili i colliri lubrificanti che riducono l’arrossamento e la secchezza oculare, sintomi di fatica. Durante le pause è opportuno effettuare mansioni diverse spostando lo sguardo verso oggetti lontani.
In sostanza, dovremmo utilizzare il nostro tempo libero con “un occhio di riguardo”….. all’aria aperta, sotto il sole!

Ecco la pagina di QUI NEWS nell’uscita dell’11 gennaio 2018

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