Inverno in farmacia significa malattie da raffeddamento: influenza, mal di gola, riniti, dolori articolari e febbre, il sintomo più comune e più temuto. Essa consiste nell’aumento di temperatura che si deve a una “ricalibratura” del termostato ipotalamico, area di controllo del cervello che regola la temperatura del corpo. La febbre è una vera e propria variazione della termoregolazione corporea, che si manifesta attraverso una serie di reazioni chimiche che avvengono a livello dell’ipotalamo: il nostro cervello modifica la temperatura media del nostro corpo, (normalmente tra i 36,5°C e i 37,5°C), e la innalza allo scopo di accelerare il metabolismo e potenziare l’azione del sistema immunitario nel combattere l’infezione. A causare questa variazione sono i cosiddetti pirogeni: sostanze esterne all’organismo (virus, batteri, tossine), ma può trattarsi di citochine prodotte dal nostro organismo, come avviene durante un’infiammazione. La febbre induce l’organismo a produrre interferone, un potente antinfettivo naturale che si manifesta con brividi di freddo, dolori muscolari e mal di testa. Generalmente la febbre dura per 3-4 giorni: in caso in cui il sintomo persista, si può ipotizzare ad un sovrainfezione batterica che può degenerare in una bronchite, per cui è necessario il ricorso ad una terapia antibiotica. Una temperatura molto alta (superiore ai 38,5 C) soprattutto nei bambini, può indurre una crisi convulsiva e in questi casi è bene ricorrere ad un medico specializzato. Molte mamme utilizzano rimedi omeopatici che hanno un’attività antipiretica.
La febbre è sempre da valutare insieme all’omeopata. L’aconitum 9 CH viene indicato in caso di febbre alta (5 granuli ogni 3/6ore) con sudorazione e brividi di freddo. In caso invece di febbre con mal di gola Belladonna 9CH (5 granuli ogni ora). Un altro rimedio è l’Apis 9 CH, se la febbre si alza improvvisamente. Per chi ricorre alla medicina tradizionale, il farmaco per eccellenza ad azione antipiretica è il paracetamolo, meglio conosciuto come TACHIPIRINA, da usare con moderazione. Un’altra molecola attiva contro la febbre è l’ IBUPROFENE (NUROFEN) usato comunemente in alternativa alla Tachipirina. In ogni caso, è opportuno rivolgersi al medico o recarsi al pronto soccorso se la febbre peggiora o persiste, nonostante il trattamento, per più di una settimana. Particolare attenzione va prestata se si presentano sintomi quali dolore toracico, difficoltà respiratorie gravi, sangue o muco nelle feci, e più in generale in soggetti anziani, cardiopatici o immunodepressi.

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