Come convivere con i traumi passati, intrusivi nella nostra vita quotidiana? Tutto è possibile, soprattutto attraverso l’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing, Desensibilizzazione e Rielaborazione attraverso i Movimenti Oculari), un metodo clinico adatto per superare problematiche di disagio emotivo, d’ansia e stress legati a eventi traumatici. Quello dell’EMDR è un approccio metodologico innovativo che utilizza i movimenti oculari e altre forme di stimolazione bilaterale come tamburellamenti e input uditivi. Il ruolo dell’EMDR è quello di fornire uno stimolo affinché la mente svolga il suo naturale processo. La desensibilizzazione e la ristrutturazione cognitiva sono il risultato dell’elaborazione adattiva a livello neurofisiologico dell’esperienza traumatica, in questo modo il paziente osserverà per la prima volta che il ricordo è lontano, modificherà le valutazioni cognitive su di sé, incorporerà emozioni adeguate alla situazione ed eliminerà le sensazioni fisiche disturbanti.
L’obiettivo del trattamento attraverso l’EMDR è quello di lavorare su tre aspetti:
PASSATO: il paziente viene impegnato nell’elaborazione delle esperienze pregresse che hanno portato al disturbo;
PRESENTE: attraverso l’elaborazione dei fattori che sollecitano il disturbo attuale;
FUTURO: incorporazione di modelli positivi di comportamento per future azioni adattive. Ma perché scegliere questo intervento terapeutico? È molto utile per farci rivivere il trauma in sicurezza fornita dal setting terapeutico: desensibilizzare il ricordo, cambiare la prospettiva cognitiva, ricollocare l’evento nel passato, assimilare e integrare l’esperienza. I sintomi post traumatici sono reazioni normali a situazioni anormali e possono essere: stordimento, disattenzione, confusione, tremori, brividi, battito cardiaco accelerato, iperventilazione. Se questi segnali perdurano e la persona non riesce a trovare un nuovo equilibrio dopo l’evento traumatico è consigliato ricorrere ad uno specialista.

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