A partire dal primissimo pianto neonatale sino alla costruzione frasale di un adulto, lo sviluppo della comunicazione e del linguaggio dei nostri bimbi ha un andamento tipico e segue dei parametri. Si definisce un problema di linguaggio, un ritardo nell’espressione e/o nella comprensione linguistica rispetto ai bambini di pari età, dovuto a cause multifattoriali.

Un disturbo di linguaggio può interessare la comprensione e la produzione di parole e frasi e può manifestarsi come un ritardo nella pronuncia dei suoni linguistici o con alterazioni di diverso tipo. Esistono strumenti in grado di differenziare uno sviluppo atipico. Nell’ambito clinico, i bambini che a 24 mesi producono meno di 50 parole o le producono ma senza alcuna combinazione, vengono definiti “parlatori tardivi”. In verità, proprio per l’estrema variabilità che caratterizza lo sviluppo, questi bambini spesso recuperano il gap linguistico nei mesi successivi. Per alcuni però, questa problematica linguistica può continuare fino a sviluppare un Disturbo Specifico di Linguaggio.

 

Non tutti i disturbi di linguaggio si risolvono durante il periodo infantile: possono infatti evolvere in un disturbo d’apprendimento in età adulta, compromettendo la lineare comprensione della lettura, della scrittura, del testo e il fare di conto. Agire precocemente non vuol dire preoccuparsi troppo o inutilmente, ma prevenire eventuali complicazioni o prepararsi correttamente ad affrontarle. L’intento è quello di sensibilizzare tutti i genitori e gli insegnanti a ricorrere ad una valutazione specifica effettuata da una equipe specialistica. Portare il proprio bambino dal Logopedista non vuol dire quindi necessariamente iniziare un trattamento ma, anzi, analizzare la situazione e decidere insieme come lavorare al meglio per il proprio bambino.

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