CAPENA – Manovale, barista, fornaio, elettricista, fino ad arrivare all’ HandPan. Che diavolo è? vi starete chiedendo. Si tratta di uno strumento e a suonarlo è Davide Bianchi, ora noto come Davide Swarup, un musicista che gira il mondo, anche grazie a quello strumento scoperto quando era poco più di un trentenne. Ho vissuto a Capena per più di 25 anni – racconta in esclusiva a Qui News – ho molti ricordi della mia infanzia e della mia adolescenza. Se ripenso alle vie del paese, ognuna porta con se una sensazione, un’emozione. Solitamente frequentavo la zona de ‘La Rocca’. Mi piacerebbe tanto rincontrare qualche vecchio amico e rivivere insieme qualche aneddoto del passato. Un evento in particolare? Senza dubbio la Sagra dell’Uva non si può dimenticare.

LA MUSICA – E proprio grazie all’amicizia, Davide muove i primi passi nella musica a 15 anni nei locali di Capena, per poi un giorno salutare tutti e iniziare la sua carriera: Per cinque anni ho suonato in una band insieme ad altri ragazzi. Ci chiamavamo “Nefastum” e facevamo cover degli ‘Iron Maiden’. Nel 2005 sono andato via, ho viaggiato per diversi anni per tutta Europa, esibendomi per strada, una vera e propria avventura. Per me suonare – racconta Davide – significa creare musica. È come una meditazione naturale; essere in piena sintonia con l’ascolto, muovere il corpo ed essere pienamente consapevole di quello che accade attorno. Anche con il mio attuale gruppo, gli ‘Arambolla’ ‘inventiamo’ musica senza sapere di preciso cosa suonare, cercando però l’ispirazione giusta sul momento e condividendola con il pubblico.

LO STRUMENTO – L’HandPan è uno strumento moderno, inventato in Svizzera nel 2000. Al momento ci sono circa 150 costruttori al mondo, un aspetto che Davide sottolinea: Nell’era in cui i grandi produttori dominano il mercato, mi piace sapere che c’è qualcuno che lavora con passione. C’è un feeling particolare con gli artigiani che dal nulla creano uno
strumento del genere, fornendolo poi a chi ha passione nel campo. Al momento ne possiedo tre. La mia musica – racconta – non rientra in un genere distinto. Quando suono da solo chiudo gli occhi, apro le orecchie e comincio a raccontare storie.

UN PRIMA E UN DOPO – In giro per il mondo senza una meta fissa, per poi vivere qualche anno ad Amsterdam e concentrando ora 6 mesi l’anno a Goa, in India. Ma quanto è lontana Capena? Sono passati 12 anni da quando sono andato via. È una sensazione particolare, mi sembra che quel periodo faccia parte di una vita passata, ma allo stesso tempo, se ci ripenso, ho percezioni ‘di casa’. Crescere in un piccolo paese come Capena – confessa Davide – mi ha in un certo senso abituato ad essere più a mio agio in luoghi intimi, con poche persone, anche se sono alla costante ricerca di posti nuovi da vedere.

Ecco la pagina di QUI NEWS nell’uscita del 25 gennaio 2018

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