FARA SABINA – Puntuale la risposta della società coresina tramite un comunicato ufficiale riguardo alle affermazione del Presidente della Società ASD Valle del Tevere, che ha dichiarato che il Passo Corese non potrà più utilizzare il campo Amerigo Di Tommaso. Dal canto suo, la società bianconera sollecita un incontro con il Sindaco di Fara Sabina Davide Basilicata e con l’Assessore allo Sport Marco Marinangeli, per definire la situazione. Di seguito il comunicato ufficiale

In merito alle fantasiose dichiarazioni del Presidente della Società ASD Valle del Tevere, riguardo la sorte dello storico impianto sportivo coresino Amerigo Di Tommaso, con lo scopo di sgombrare il campo da eventuali dubbi e preoccupazioni dei nostri tesserati e degli sportivi locali, la S.S. Passo Corese chiarisce quanto segue:
– La suddetta ASD Valle del Tevere non si è aggiudicata nessun APPALTO, ma ha partecipato ad un bando indetto dall’ente proprietario dell’impianto sportivo A. Di Tommaso volto a garantire apertura, chiusura, pulizia, custodia e vigilanza del campo sportivo, della pista d’atletica e delle pertinenze antistanti.
– In base al sopraccitato bando, nonché da quanto previsto dal Regolamento Generale per la concessione in uso degli impianti sportivi comunali approvato nel 2003, la programmazione dell’uso degli spazi deve essere nel rispetto definita dal Comune di Fara in Sabina, in quanto proprietario e concedente della struttura.
– L’eventuale suddivisione degli spazi è quindi esclusiva competenza dell’ente proprietario che in caso di pluralità di richieste dell’impianto per le medesime fasce orarie questo dovrà essere assegnato in base ai parametri stabiliti dall’art.5 del suddetto Regolamento.
Pur non nascondendo l’amarezza e la delusione per le esternazioni di pessimo gusto del Presidente De Santis, non possiamo che tranquillizzare quindi tutto il grande mondo coresino, auspicando anche l’intervento del Sindaco e dell’Amministrazione comunale per dare definitiva luce e chiarezza alla vicenda informandoci quindi se esistono eventuali accordi che vanno oltre i termini della convenzione e giustificano le megalomani convinzioni della Valle del Tevere.

È intenzione della Società chiedere quanto prima un incontro all’Amministrazione

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