di SIMONE IPPOLITI – “Tutti ar mare a mostrar le chiappe chiare!”, cantava così Gabriella Ferri nel 1973, richiamando sulle spiagge gran parte degli italiani che con le belle giornate si concedevano qualche ora di relax. Lo scorso primo maggio non è andata proprio così, non solo per le nuvole che hanno coperto il cielo, ma anche perchè, <<qui si lavora!>> Un forte dibattito si è generato sui social, riguardo alle attività, specialmente nei centri commerciali, che gridavano a gran voce di essere APERTE.
Nell’area Tiberina il Cineferonia, l’Arca di Capena e il Tiberinus hanno risposto all’appello, ma molti utenti non ne hanno condiviso la scelta. “è la festa dei lavoratori, vergogna – si legge su Facebook – dove è finito il diritto di poter passare una festa in famiglia?”. C’è chi invece si genuflette al Dio mercato e addirittura benedice di potersi mettere in divisa nel giorno possano esimersi dal timbrare il cartellino, ma proprio per questo esistono i turni, le maggiorazioni, gli incentivi e compagnia cantante. Difficile pensare che commessi nei centri commerciali abbiano un sorriso a 50 denti nel vedere la busta paga a fine sacro: “Ma ringraziamo il cielo che lavoriamo!”.
Qualcuno esce fuori tema, sostenendo che poliziotti, medici, infermieri, piloti d’aerei mica fanno vacanza e sono al chiodo. Superficiale è dire che sia normale che alcune categorie non mese: “Che bellezza – leggiamo sul web – domani (1° maggio ndr) lavoro per 10 euro lordi in più, che dite ci scappano le scarpe nuove per mio figlio?”.
Altri sostengono infatti che “Si può anche lavorare in un giorno così, basta che ci sia un ritorno economico importante…”; come si dice “te devono fà ride!” è questa la forza della crisi: chi non ha lavoro s’attacca e chi ce l’ha se lo deve tenere stretto ad ogni costo, mandando giù rospi e attappandosi il naso, quasi mentendo a se stesso ripetendosi in testa che in fondo è normale lavorare <<pure oggi…>>.
Ma chi si può colpevolizzare? Chi accetta ogni condizione pur di portare il pane a casa, o chi drogato di consumismo sfrenato passa il suo primo maggio in un centro commerciale? Nessuno dei due, di certo però, se proprio la vogliamo dire tutta, le mutande ce le possiamo comprare anche il 2 maggio.

Ecco la pagina di QUI NEWS nell’edizione del 10 maggio 2018

Condividi!

Condividi quest'articolo dove vuoi.