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CAPENA – di Eleonora Festuccia –  Lo sport racconta molto dei territori, di quanto questi siano in grado di intrattenere giovani e meno giovani con attività sane, capaci di trasmettere principi e valori che vanno ben oltre il gioco. Ma racconta dei territori anche se diventa campo di battaglie politiche prima che sportive. Ed oggi quello stadio chiuso ed abbandonato a se stesso (lo stadio Leprignano, ndr), sembrerebbe decretare una pesante sconfitta per lo sport capenate, ma in generale, per Capena tutta. Proprio intorno alla “questione stadio” era nata, nel settembre dello scorso anno, quella crisi che poi è culminata con le dimissioni del Sindaco Di Maurizio.

Ma ancora prima il mondo sportivo capenate aveva vissuto un altro momento critico: la Comunale di Capena, società storica arrivata in promozione, era infatti stata costretta a chiudere i battenti. Uomo simbolo di quella realtà sportiva, che ha segnato la storia recente di Capena è l’ex Presidente Andrea Carratoni: un passato nella S.S. Lazio, cittadino storico capenate e una professionalità indiscutibile in ambito sportivo. Mai si sarebbe aspettato di porre fine alla sua avventura da Presidente in modo così brusco.

Nel luglio 2015 infatti aveva rilasciato un’intervista alla Gazzetta Regionale del Lazio, perché dopo tanti successi la Comunale di Capena non era riuscita ad iscriversi al campionato di promozione. Alla base di tutto c’era stata la nascita di una nuova società fondata dal Comune: la Onlus Capena Calcio (tutt’ora in attività), al cui interno operavano diversi membri dell’amministrazione comunale. Carratoni in quell’intervista raccontava delle condizioni avverse che si erano venute a creare e spiegava che, una volta scaduta la concessione della Comunale per gestire lo stadio Leprignano, il Comune aveva affidato la gestione dello stesso alla Onlus Capena. In quell’occasione l’ex Presidente della Comunale raccontava anche di una guerra sul fronte degli sponsor.

A distanza di quasi due anni Carratoni è oggi Presidente della S.S. Passo Corese e racconta in esclusiva a Qui News, di non avere più rancori. Allo stesso tempo non nasconde che all’epoca non fu facile dire addio alla Comunale – Ero amareggiato. Avevamo una squadra molto importante per il paese, capace di arrivare in promozione, dove nessuna società di Capena era riuscita. Non eravamo nelle condizioni di andare avanti senza una struttura, né orari e settore giovanile. La loro è stata una mossa come per dire “andate via…”. Hanno così creato una nuova società, ricominciando dalla terza categoria.  Loro forse non avevano capito. La Comunale era la squadra di Capena e il Comune stesso avrebbe potuto trarre giovamento dai nostri successi. Lo stesso Sindaco aveva fatto parte del nostro staff come medico per la Comunale per cinque anni.

Alla luce degli eventi di quanto accaduto e dei suoi trascorsi, Carratoni racconta di aver sempre pensato a politica e sport come due realtà distinte – Per occuparsi di sport, non si dovrebbe essere riconducibili a colori politici. La politica potrebbe incentivare questo tipo di attività, ma affidarsi alle polisportive comunali, come è successo a Capena, ha anche i suoi limiti: significa essere sotto il fuoco incrociato di minoranze e maggioranze. Invece lo sport deve essere sport e basta. Gli impianti dovrebbero essere gestiti da società che li prendono in concessione tramite una gara. Io coinvolto nell’amministrazione? Non ne ho le competenze – precisa il Presidente –  ma in ambito sportivo le capacità ci sono ed è in quel settore che potrei offrire il mio sostegno”.

Carratoni si augura che la prossima amministrazione affidi a persone preparate la gestione dello stadio attraverso un bando di gara – Molti professionisti se ne sono andati da Capena. Anche se ora mi trovo bene a Passo Corese, Capena rimane il mio paese e se ci fosse la possibilità di creare una realtà sportiva di rilievo, ne sarei partecipe. Mi auguro comunque una rinascita. Noi come polisportiva eravamo impegnati su più fronti, non solo sul calcio. Ora so che alcuni sport sono “scomparsi”. È un vero peccato!

Lo sport a Capena sembra riflettere e pagare lo scotto di problematiche ben più complesse, come fu per le dimissioni di Di Maurizio e a proposito dell’ex Sindaco Carratoni precisa sulla chiusura dello stadio – Avrebbe risposto penalmente se ci fossero stati incidenti. Inoltre l’assicurazione non avrebbe garantito una copertura su fatti accaduti all’interno dell’impianto, visto che di fatto era considerato non a norma. In quel momento ci fu la rottura all’interno dell’amministrazione. Ora lo stadio è chiuso e le squadre rimaste giocano in altre località. Siamo in attesa di un ripristino che tutti si augurano arrivi con la prossima amministrazione. Intanto, qualche settimana fa, sulla pagina Facebook della Onlus Capena Calcio è apparsa la richiesta di affido dell’impianto sportivo. In risposta, il 29 marzo scorso il Commissario straordinario Bombagi ha evidenziato, tramite avviso pubblico “che le pratiche tecnico- amministrative, finalizzate all’adeguamento dell’impianto alle normative vigenti, sono regolarmente in corso, al fine di ottemperare a tutte le prescrizioni impartite dagli Organi competenti.” Tuttavia la comunicazione a firma del Dottor Bombagi precisa che “l’utilizzo e la fruibilità, anche parziale, della struttura non è compatibile con la procedura di regolarizzazione in corso e con le disposizioni ricevute. Per questo, al momento, resta in vigore il divieto di utilizzo dell’intera struttura, per le attività cui la stessa è destinata”. Lo stadio rimane dunque chiuso al momento, quasi a simboleggiare la situazione di stallo di un paese intero.

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