Quello fra alcool e guida è un rapporto molto delicato che, per la sua capacità di provocare pericoli per la sicurezza e l’incolumità dei cittadini, viene attentamente preso in considerazione dal Legislatore e dalla giurisprudenza. In linea generale, la legge consente la guida di veicoli (non solo a motore, ma anche a spinta “animale”, come la bicicletta) solamente a chi presenti una concentrazione di alcool nel sangue inferiore a 0,5 grammi per litro, corrispondenti ad esempio, per un uomo di 75 kg a stomaco vuoto, a due bicchieri di vino (uno per una donna di 60 kg). Chi si mette alla guida oltre questo limite, assieme alla decurtazione di 10 punti dalla patente, va incontro a sanzioni di differente gravità, in base al tasso alcolemico concretamente accertato. Così, per tassi compresi fra 0,5 e 0,8 g/l è prevista una sanzione amministrativa da 527 a 2108 euro e la sospensione della patente da tre a sei mesi. Se il tasso è compreso fra 0,8 e 1,5 g/l, oltre alla sanzione amministrativa della sospensione della patente da sei mesi ad un anno, si configura un vero e proprio reato, punito con l’arresto sino a sei mesi e l’ammenda da 800 a 3200 euro. Infine, per tassi superiori a 1,5 g/l è prevista l’ammenda da 1500 a 6000 euro, l’arresto da 6 mesi ad un anno, la sospensione patente da 1 a 2 anni e la confisca del veicolo. Tutte le sanzioni sono raddoppiate se il conducente in stato di ebbrezza provoca un incidente stradale. Regole speciali, inoltre, sono dettate per i neopatentati e per i conducenti professionali addetti al trasporto di persone o cose, per i quali vale la regola del “tasso zero”.

In linea generale, la legge consente la guida di veicoli solamente a chi presenti una concentrazione di alcool nel sangue inferiore a 0,5 grammi per litro

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