Sfavilla Venezia, del rosso del suo tappeto, dei lustrini degli abiti, dell’aura luminosa che circonda i divi. Ma dietro il bagliore accecante splende il faro ancora brillante della settima arte, che sul palcoscenico lagunare mostra ancora, non scalfita dal tempo, la sua forza espressiva. 21 film in concorso per il “Leone d’oro”, 19 lungometraggi e 12 corti nella sezione “Orizzonti”, 22 opere fra proiezioni speciali, fiction e documentari fra i “Fuori concorso”, i premi alla carriera per David Cronenberg e Vanessa Redgrave e altro ancora. La galleria dei sogni è iniziata con il racconto del sogno per eccellenza. Il nuovo astro della regia Damien Chazelle (“La La Land”) affronta lo sbarco dell’uomo sulla Luna, con Ryan Gosling nel ruolo di Neil Armstrong. Poi, spazio alle stelle. Lady Gaga, l’ultima diva, che tenta di esportare sullo schermo il suo multiforme talento. Per lei il ruolo più scontato: la protagonista dell’ennesimo remake di “A star is born”, per la inedita regia di Bradley Cooper. Poi è l’Oscar Emma Stone ad infiammare la passerella, seguita dalla carismatica Natalie Portman. Ma anche la denuncia (e la polemica) finisce sotto i riflettori, con il pugno nello stomaco di “Sulla mia pelle”, basato sulla cupa vicenda di Stefano Cucchi, interpretato da Alessando Borghi. I favoriti. Nei boatos dell’anteprima echeggia già un cerchio ristretto di nomi. Alfonso Cuaron, disceso dallo spazio di “Gravity”, in “Roma” disegna con un vibrante bianco e nero uno spaccato della società messicana e al contempo un quadro intimo dei suoi ricordi. I Fratelli Coen replicano la loro personalissima poetica nel western ad episodi “The ballad of Buster Scruggs”. Attenzione a Yorgos Lanthimos che propone una sfavillante ricostruzione storica in “The Favourite”. Ma, fra gli outsider, occhio a “At eternity’s gate” di Julian Schnabel, con un Van Gogh intensamente reso da Willem Dafoe; all’emergente ungherese László Nemes, con il suo amarissimo “Sunset”; al ritorno, dopo il memorabile “La vita degli altri”, di Florian Henckel Von Donnersmarck, con “Opera senza autore”. Tre gli italiani in lizza. Luca Guadagnino, reduce dai trionfi di Los Angeles, con il discusso remake di “Suspiria”, iconica opera del maestro Dario Argento. Ennesima partecipazione ed ennesimo film storico per l’habitué Mario Martone, con “Capri-Revolution”. Il tema scottante del razzismo in “What you gonna do when the world’s on fire?” di Roberto Minervini. Quando leggerete queste righe ci sarà già un nuovo “Leone d’Oro”. Ma soprattutto un carico di nuovi sogni per la prossima stagione sarà decollato, ancora una volta, dall’incanto della laguna.

ECCO LA PAGINA DI QUI NEWS NELL’EDIZIONE DEL 13 SETTEMBRE

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