VALUTAZIONE 4 SU 5

TRAMA – Nella Polonia post-sovietica, le esistenze di quattro donne si susseguono tra loro: Agata, moglie insoddisfatta, prende una cotta per un giovane sacerdote; Iza, direttrice scolastica, è amante clandestina del padre di una sua alunna; Renata, insegnante alla soglia della pensione, nutre una segreta attrazione per la dirimpettaia Marzena, ex reginetta di bellezza e insegnante sportiva il cui marito è lontano per lavoro.

COMMENTO –  Tra eco cromatiche bergmaniane e diretti richiami a Kielowski, “Le donne e il desiderio” dipinge con tocco denso e materico il profilo di una nazione che si rispecchia nelle vicende di quattro donne, proiettate verso il nuovo ma disorientate dalla perdita delle antiche sicurezze. In un quadro glaciale e desolato, sospeso fra anelito libertario e miraggi di falsa felicità, la regia di Wasilevski, coadiuvata dalle splendide immagini di Oleg Mutu, ritrae con crudo voyeurismo lo spasmodico appetito sessuale dei corpi e l’insaziabile fame d’amore dell’anima.

VALUTAZIONE 5 SU 5

TRAMA – Agnese, affetta da cancro, è assistita nelle sue ultime ore di vita dalla domestica Anna e dalle sorelle Karin e Maria. Riunite nella casa della loro infanzia, le quattro donne dovranno fare i conti con il fitto intrico di memorie, sentimenti e conflitti irrisolti che la malattia porterà a galla…

COMMENTO – Elegia al femminile di sconvolgente intensità, “Sussurri e grida” è una vetta dell’arte bergmaniana e della storia del cinema. Scandita da rigorose geometrie volumetriche e temporali, la pellicola si sviluppa su schermo come un’autentica sinfonia visiva dove i personaggi, le situazioni, gli stati d’animo risuonano direttamente nell’uso dei colori. Il risultato è un affresco di rara bellezza, a tratti quasi insostenibile, la cui solenne effige disegna al tempo stesso una condanna senza appello della spaventosa vacuità borghese ed un inno straordinario alla purezza del cuore. Sublime la fotografia di Sven Nykvist, inarrivabili le interpretazioni

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