ESCLUSIVA –  di Francesca Cuccuini – Del padre ha la statura, la riservatezza e l’amore per la capitale. Ma anche l’ammirazione per la Lazio non scherza. Parliamo di George Chinaglia, figlio dell’omonimo calciatore scomparso il primo aprile del 2012 e più volte ricordato dai tifosi biancocelesti. Genio e sregolatezza a livelli base, talento degli anni ’70. Il figlio, che ha intrapreso una carriera differente, in esclusiva sulle pagine di Qui News ricorda suo padre e l’amore per i luoghi vissuti da bambino – ”Sono stato poche volte nei dintorni della capitale, ma mi piacerebbe visitare tutta la zona appena avrò la possibilità. Quando vivevamo a Roma, mio padre ci guidava ovunque, conosceva ogni angolo della città. Ho vissuto a lungo al centro in un appartamento a Piazza di Spagna. Mi manca camminare per quelle strade fino ad arrivare a Piazza Navona e ho piacevoli ricordi anche dei paesi che contornano la capitale”.

Che papà era Giorgio e cosa ti manca di lui? “Oltre il non poter più parlare con lui, mi manca il suo senso dell’umorismo. Amava farci ridere con le sue battute, il divertimento era all’ordine del giorno, ma era serio quando si trattava di sport. Era un grande papà, protettivo e presente anche quando era lontano da casa. Infatti, ci inviava continuamente cartoline da tutto il mondo. Quello era il suo modo di dimostrarci che pensava sempre a noi. Inoltre, era un grande uomo.  Io lo chiamavo “Pops”.

Papà Giorgio e il suo stile inconfondibile, ma il figlio trova una somiglianza… “Belotti è un giocatore di grande talento. È forte fisicamente e sotto porta ci sa fare. Questo lo rende simile a mio padre, anche se non c’è nessuno potente quanto lui. Guardo il campionato italiano, anche se qui negli States vengono trasmesse poche partite. Sono felice che la Lazio stia facendo sempre meglio dimostrando di essere competitiva, nonostante altre squadre spendano più nel mercato”.

Dal calcio alla politica: che ne pensi del nuovo Presidente degli Stati Uniti? “Non mi piace particolarmente e non credo sia ciò serve a questo paese. Trump ha un modo folle di agire. È questo che penso di lui, ma a volte la politica è così…”.

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