di SIMONE IPPOLITI/FIANO ROMANO – Una foto ingiallita, un chiaro scuro d’epoca e quelle grinze a raccontare il tempo trascorso, esattamente 60 anni. Gino è un ragazzo: sguardo alto, fiero, al centro del gruppo. Quella tromba stretta sotto il braccio in quel lontano 1947, una vita fa. Quella vita passata a suonare con la Banda di Fiano Romano per vie, teatri, feste. Luigi Splendori, conosciuto affettuosamente anche come “Gino fischietto” per il suo amore per la musica, è stato più di un componente della Banda.
“Per noi – racconta a Qui News il segretario Andrea Lucchetti – è stato un’istituzione. Alle prove non mancava mai ed era il primo ad arrivare. Talmente innamorato di quello che faceva che, col pentagramma in mano, per la sua tromba voleva sempre il meglio. Un giorno, poco prima di andarsene, mi guardò negli occhi e mi disse con fermezza che al centro della sua vita aveva messo tre cose: la famiglia, il lavoro e la banda. Queste tre realtà erano tutto: la moglie Franca, sua figlia Silvia e una vita da falegname, prima di aprire l’attuale attività. Mancano persone come lui”.

Una banda composta da più di 50 elementi e che abbraccia ben 4 generazioni. Al momento infatti sono esattamente 70 gli anni che passano tra il componente più giovane e quello più anziano. 115 anni di storia che rendono la Banda uno dei punti di riferimento del paese coinvolgendo i cittadini in momenti di aggregazione: “Sono Presidente dal 2010 – ci racconta Costantino Costantini – e sono succeduto proprio a Gino, una colonna per il nostro gruppo. Ho impresso nella mente una sua esibizione di circa 30 anni fa. C’era un concerto per tromba; un pezzo dedicato proprio a lui. Ricordo anche che in ogni occasione, che fosse un rinfresco, un pranzo, si finiva sempre con un suo “mini concerto”, magari accompagnato da altri 3-4. Soprattutto con i giovani – aggiunge – aveva un rapporto speciale. Con loro era un continuo scherzo e li coinvolgeva sempre”.
La voce di Costantino poi si spezza dall’emozione: “Manca tanto, era meraviglioso l’amore che ci metteva nel suonare”. Poi di nuovo il sorriso, nel raccontare un aneddoto accaduto poco tempo fa: “Durante la malattia lo andai a trovare. Purtroppo era rammaricato del fatto che non poteva esserci agli impegni che avevamo programmato nel corso dell’estate. Per questo al suo posto suonò un professore di alto livello. Gli feci vedere il video dell’esibizione. I suoi occhi erano lucidi, si commosse, poi a un certo punto il musicista ebbe una piccola incertezza e quindi mi esclamò <<Vedi! Pure i professionisti sbagliano!>>”.
Un frullato di emozioni nelle parole di chi l’ha conosciuto, momenti intensi fotografati da Costantino come quello del ritorno di Gino nella banda musicale dopo un periodo non felice: “Per più di un anno – racconta – si è dovuto assentare per problemi di salute. Poi una sera, improvvisamente, si presentò alle prove. Non sembrava vero e ci siamo commossi tutti. Fu il giorno più bello”. Uno squillo di tromba, è arrivato Gino. È tornato, fate spazio. Musica maestro, ora possiamo cominciare…

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