di ELEONORA FESTUCCIA/FARA SABINA – La storia di Samanta, giovane mamma residente a Talocci, è stata divulgata su Facebook da qualche mese. Il suo appello non è rimasto inascoltato. Il coraggio di uscire allo scoperto e raccontare una situazione difficile e dolorosa, ha fatto aprire gli occhi ai concittadini, ma soprattutto agli amministratori che per un lungo periodo hanno finto di non vedere. Il Sindaco sapeva tutto – racconta a Qui News – gli ho scritto più volte, ma sono sempre stata ignorata. Così, dopo non aver ricevuto riscontro nemmeno tramite PEC, ho deciso di rendere pubblica la mia storia mettendo in piazza tutta la mia vita. Ho iniziato a commentare i suoi status su Facebook, facendo presente la situazione e ribadendo il bisogno di essere ascoltata.
Samanta è disoccupata, ha un’invalidità del 40%, vive sola con il suo bambino e, seppure l’ex compagno dovrebbe provvedere al mantenimento, di fatto non ha mai versato un centesimo. Dal 2010 i primi tentativi per ottenere una casa dell’ATER, inizialmente senza risultati. Intanto, mamma e figlio rimangono a Talocci ma non possono far fronte alle spese d’affitto e la storia si complica: il 30 novembre è previsto lo sfratto esecutivo, ma Samanta, in attesa di una casa (che le spetta di diritto), non ha ancora in mano nulla di concreto. La donna non si arrende e continua a divulgare la sua storia sui social, mostra dal suo profilo l’appartamento pieno di scatoloni, in attesa del trasloco verso un posto chiamato “casa”.
L’ufficio Servizi Sociali del Comune di Fara in questi anni difficili ha seguito la vicenda, ma talvolta trascurandone gli aspetti più delicati. Mi hanno detto di trovare un lavoro, di andare a fare le pulizie. L’ho fatto in passato, ma sono finita in ospedale. La mia invalidità è degenerante; ho un impianto meccanico nella spina dorsale e altri problemi al ginocchio e alla spalla. Provo dolore ad alzare qualsiasi tipo di peso. Potrei lavorare, come ho già fatto, all’interno di uffici oppure come cassiera, ma non posso fare attività che mettano ulteriormente a rischio la mia salute.
Samanta è sola ad accudire il figlio e anche per questo non può permettere che il suo quadro clinico si aggravi. Intanto le pressioni sui social pare stiano dando i loro frutti: la donna è stata contattata dall’Amministrazione. Il Vicesindaco afferma che il Comune è in attesa di un documento da parte dell’Agenzia delle Entrate, dopodiché mi assegneranno un alloggio… Semplicemente un Natale a casa. Questo il nostro augurio più grande per mamma e figlio.

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