di SIMONE IPPOLITI / TOFFIA – Circa 900 kilometri, metro in più metro in meno. È questo il viaggio affrontato da un palloncino rosa partito da Gurzelen, un piccolo Comune svizzero di 800 abitanti fino ad arrivare a Toffia.
Sì, avete capito bene: liberato nell’aria, scendendo dalla Svizzera e affrontando vento, pioggia, sole e quant’altro, il palloncino (ormai scoppiato) ha scelto di terminare la sua corsa nel terreno di Fernando Ubertini, che incuriosito l’ha raccolto. La sorpresa è ancora più grande. Attaccato ad uno spago, c’è una cartolina, con i riferimenti del mittente: Barbara Schmchtes, Burgmättli 5 – Gurzelen. Un indirizzo, che curiosando su google maps, ci porta a circa 30 kilometri dalla capitale Berna. Ma cosa significa?

A dare qualche altra informazione è il retro: Upd kinder-und jugendpsychiatrie, un Dipartimento di Psichiatria e Psicoterapia infantile e dell’adolescenza. Inoltre, appare un messaggio stampato in tre lingue <<Concorso lancio palloncini>>: chi lo trova, lo rispedisca al mittente, gli farà grande piacere…”.
Detto fatto. Fernando non se lo lascia ripetere due volte e va alla posta per inviare quella cartolina che senza alcuna logica, un motivo ben preciso e trainata da un semplice palloncino, si è fatta mezza Italia per atterrare in un Comune molto simile al suo.
Non è la prima volta che proprio dalla Svizzera vengono liberati in cielo palloncini per festeggiare eventi come matrimoni, compleanni centenari, feste tradizionali. Ma evidentemente, vista la provenienza, questo palloncino rosa porta con sè dell’altro; un valore speciale. Un cerchio che si chiuderà, quando tra pochi giorni una bambina sorriderà, stringendo tra le mani quella cartolina, che grazie a Fernando, è tornata a casa e leggerà incuriosita, il nome di Toffia. Solo in quel momento capirà quanta strada ha percorso il suo palloncino rosa…

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